domenica 21 febbraio 2010

C'ERA UNA VOLTA...

C'era una volta...
– Un re! – diranno subito i miei piccoli lettori. No, ragazzi, avete sbagliato. C'era una volta un pezzo di legno. Non era un legno di lusso, ma un semplice pezzo da catasta, di quelli che d'inverno si mettono nelle stufe e nei caminetti per accendere il fuoco e per riscaldare le stanze.
(Carlo Collodi, Le avventure di Pinocchio)

...già, c'era una volta...non possono che essere le parole più azzeccate!Il 19 maggio del 19
56 ci fu una grande festa nei giardini di Corso Indipendenza a Milano, da quel giorno i bambini avrebbero avuto un nuovo compagno di giochi! Infatti, lo scultore Attilio Fagioli (1877-1966) fece un insolito regalo alla città e venne inaugurata una fontana dedicata a Pinocchio.
L'idea nacque dalla collaborazione tra lo scultore, conterraneo di Collodi, ed il poeta milanese Antonio Negri, che scrisse questa frase ai piedi della scultura:

"Com'ero buffo quand'ero un burattino.
E tu che mi guardi, sei ben sicuro di aver domato il burattino che vive in te?"


Vicino alla vasca della fontana, tutta decorata con piastrelline azzure, c'è un pilastro su cui si erge la statua in bronzo di Pinocchio, trasformato in bambino, che guarda il il corpo a terra del burattino che era. Ai lati della statua si trovano il gatto e la volpe.
(Foto di Sandra Fagioli tratte da: http://www.url.it/muvi/storie10.htm)

Ma tutto questo "c'era una volta" visto che oggi quello che vedete è questo:
Chi dobbiamo ringraziare questa volta?
La statua si trova in evidente stato di abbandono ed è stata danneggiata da atti vandalici: Pinocchio è senza naso, il gatto non c'è più ma sono rimaste solo le zampine, la fontana non è più funzionante ed è piena di spazzatura, le altalene e gli scivoli non esistono più e non si sentono più le voci felici dei bambini che giocano.
Inoltre, dal 1989 il monumento si trova relegato in un triste retrobottega di negozi prefabbricati, ormai per lo più abbandonati. In quell'anno, infatti, i commercianti di piazzale Dateo furono costretti a lasciare i propri negozi per una serie di opere di risanamento della zona e vennero spostati in due file di prefabbricati situati proprio nei giardini dello spartitraffico di Corso Indipendenza. ...e Pinocchio venne rinchiuso proprio all'interno di questa zona....e lì lo abbandonarono...
Negli ultimi anni (vedi qui, qui e qui) sembrava che qualcuno si stesse muovendo per eliminare i prefabbricati e regalare dignità al povero Pinocchio, persino la nipote dello scultore (Sandra Tofanari) si è offerta di eseguire personalmente il restauro dell'opera....ma ad oggi è ancora tutto fermo....e le iniziative private non mancano!
Mi chiedo...ma con tutti i soldi che il comune sperpera ogni anno per accontentare i "loro" capricci, non possono avanzare qualche briciola per valorizzare un angolino della città e fare felici tanti bambini (e non)?!
Forse è meglio non farsi troppe domande...e sperare nell'intervento della Fata Turchina!

5 commenti:

  1. bellissimo post.
    bruttissima situazione :(

    ti consiglio un blog che riguarda Roma, scritto da chi si arrabbia per come male essa sia tenuta.

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    sempre riguardo Roma su facebook cerca un gruppo che si chiama, Roma Sparita.
    raccoglie foto d'epoca di una Roma che non esiste più.

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  2. Se passi dal mio blog c'è un premio che ti aspetta!

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  3. Povero Pinocchio...ringraziamo Paolo, Marco, Gabriele e la Lety che in questi 20 anni hanno contribuito a rendere la città quella che è...

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